Meglio tardi che mai

Meglio tardi che mai iniziare a mangiare bene.
Meglio tardi che mai smettere di fumare. (herm herm, cof cof)
Meglio tardi che mai associarsi all'AIFB (sono con voi ragazze, anche se per ora solo con lo spirito :/ )
Meglio tardi che mai partecipare ad un contest che scade stasera. Yo.

Ho scoperto gli Shiitake qualche anno fa e da allora do la caccia ai produttori italiani peggio di un maiale da tartufo (bella immagine).

All'insegna del 'presto che è tardi' vi lascio nel magico mondo della buona tavola con l'ultimo ritrovato elisir di buona salute. Perché niente ci può salvare come una bacchetta magica, ma sicuramente possiamo provare a scivolare via dalle categorie di rischio iniziando con delle buone abitudini...

Cuore, circolazione, girovita e palato ringraziano AIFB Azienda ospedaliera Universitaria Federico II per questo bel contest. Io ringrazio perché finalmente c'è uno spazio dove le mie ricette hanno il senso che meritano. Perché, parafrasando gli inglesi, se non la suono io la mia trombetta come posso pensare lo facciano gli altri?

L'ultima ricetta senza grassi cattivi (animali o vegetali), senza cotture ad alta temperatura, senza dolcificanti, ma ricca di sinergie vincenti, si aggiunge alle 55 ricette quasi sempre facili, veloci e integrali che stanno costruendo la mia raccolta (leggi libro) e la condivido con voi, nella speranza che sia di buon auspicio al progetto. (Tranquilli, le foto le ha fatte uno bravo, mica io :)

Per il contest

Per la categoria PRIMI

Zuppa di Funghi






































Ingredienti per due

Funghi Shiitake freschi 250 g
Batata rossa bollita 150 g
Rapa rosa (a piacere) 1/4 pulita
Sedano solo le foglie
Pistacchi non tostati, non salati
Limone succo, qualche goccia
Aglio
Sale marino integrale
Olio EVO

Pulire velocemente i funghi sotto acqua corrente rimuovendo la parte finale del gambo, che spesso è più coriacea. Tagliare a lamelle i funghi e farli saltare qualche minuto in un cucchiaio di olio EVO con uno spicchio di aglio e la rapa. Solo a cottura ultimata aggiungere le foglie di sedano tagliate sottili, qualche goccia di limone e un pizzico di sale.
Nel mixer frullare la patata dolce (detta anche batata rossa), i funghi (preservandone una parte per decorare il piatto) e i pistacchi. Sarà necessario aggiungere dell'acqua per diluirla a zuppa, più densa può essere servita come crema.

Sinergie ipocolesterolemizzanti

I pistacchi sono ricchi di fitosteroli, utili nel regolare il colesterolo e nella prevenzione di patologie cardiovascolari.
La patata dolce è ricca di fibra, che come sappiamo ha un importante ruolo nella riduzione del colesterolo.
I funghi Shiitake sono ricchissimi di sostanze protettive: da enzimi ad amminoacidi che concorrono alla riduzione dei livelli di colesterolo nel sangue. Possiedono inoltre vitamine del gruppo B (1, 2, 6, 12) e importanti precursori della vitamina D
Il limone aiuta ad amplificare il sapore salato aiutando a ridurre i consumi di sale. Rende anche i colori più brillanti, anche l'occhio vuole la sua parte.

Legumi e altre forme di vita Sana

Why go vegan when you can go healthy?

Questo sarà il mio mantra.
L'ho scritto in inglese perché è soprattutto dall'estero che arrivano certe ricette piene di olio di cocco che tanto vale mangiare una torta margarina-zucchero-uova. Come a dire che per quella parte di popolazione che mangia vegano perché pensa sia salutare e non perché animal-ambientalista dovrebbe fermarsi a ragionare un secondo, prima di buttarsi sulla panna di cocco.
E poi perché la scimmia di Londra non è ancora scesa dalla mia spalla e sto monitorando i voli come un falco, al primo biglietto cheap che si incastra con gli altri piani zacchete! che mi faccio una pucciatina nella umida, inquinata, frenetica, impareggiabile Londra. Cuori Cuori. Snif-snif. Miss it.

Sono stata al Sana di Bologna. Sì, giassò, sono passati mesi, ma ho dovuto far girare il criceto un po' più a lungo del solito...

Ne parlo perché al Sana di Bologna, Salone Internazionale del biologico e del naturale, dove trovi tutto quello che può interessare una persona che gira attorno alla cucina vegetale, ho avuto conferma di questo. Non sempre perché è vegano, è sano.
Si trova tutto, sì, ma anche tanta pubblicità e azioni commerciali e tante mode che solo il tempo ci dirà se passeggere o se si confermeranno nell'olimpo delle buone pratiche. Come essere (e in parte proprio lo eri) in un grande supermercato diviso per produttori.
Molti corsi, workshop e conferenze interessanti, avendo potuto essere presenti tutti i giorni l'offerta era sicuramente ambia e di qualità.

E' stata per me l'occasione di avere conferma di quanto detto: se ti fermi a leggere gli ingredienti sulle etichette di alcuni di questi prodotti vegani, bio, sostitutivi, proteici senza grassi animali [...], spesso ti imbatti in grassi vegetali che rendono il prodotto poco in linea con le virtù che decantano.
Se fino a ieri mangiavamo carne come leoni perché ci dicevano che le proteine animali ci servivano oggi che la prospettiva si è ribaltata, se ci interessa, ci serve essere consumatori sempre più attenti per non farci fregare dai dettagli, dobbiamo imparare a leggere le etichette. La gente oggi segue delle mode e dei trend alimentari senza farsi domande, come una volta si indossavano le spalline alla Goldrake senza chiederci se eravamo minimamente femminili o estetiche, oggi anche l'alimentazione segue una moda. Tanto che, in un luogo in cui era ospitata la Veganfest, in cui si parlava di biologico e di salute (e non è la prima edizione, è un evento che vanta decenni di esperienza), potevi mangiare solo ai ristori dell'ente fiera, panini di mortazza o di verdure grigliate scongelate.
Non è questa una testimonianza della scarsa coerenza sull'argomento?


Il tempeh, per chi non lo conosce, è soia fermentata grazie all'azione di un fungo. Ha un saporino che mangiato nudo e crudo (va comunque sempre cotto prima del consumo) non definirei invitante, ma se ben condito o unito ad altri ingredienti può conferire al palato quel tipico piacere di animalo che spesso manca a chi sceglie di farla finita con la carne e i formaggi.
La cosa interessante è che ha un alto valore proteico e che nel processo di fermentazione si produce la vit. B12, elemento importante nel meccanismo di assorbimento del ferro.

Qui l'ho reso anche un ottimo modo per scaldare le stanche membra intorpidite dal freddo umido di questi giorni, piatto veloce e piacevole.


Per due

Zucchine 2
Tempeh al naturale panetto da 400 g
Peperoncino fresco 1
Zenzero fresco 10 cm
Stecca di lemongras 1
Uva sultanina 1 cucchiaio
Aglio fresco 1 spicchio
Bacche di ginepro 6
Macis (o semplicemente noce moscata)
Curcuma 1 cucchiaino
Alloro foglia fresca 1
Salsa di soia 2 cucchiai
Succo di limone fresco 1/2
Pepe nero
Sale marino integrale
Olio EVO

Affetta o sminuzza lo zenzero, il cuore del lemongras, il peperoncino fresco, l'aglio e scalda dolcemente in poco olio EVO. Grattugia a julienne le zucchine e falle saltare velocemente nel trito, aggiungi le bacche di ginepro, il macis o una grattugiata di noce moscata, la foglia di alloro fresco e l'uvetta. Lascia cuocere a fuoco basso qualche minuto, versa il succo di limone e lascia riposare coperto fino al momento di servire. In una pentola a parte fai bollire il tempeh, già tagliato a cubetti, per qualche minuto. Prepara una salsa a base di curcuma e salsa di soia e usala per condire il tempeh, gratta un po' di pepe a fresco. Servi insieme, scalda il cuore. E non solo.


Box cucina
Il limone esalta i sapori salati rendendo superfluo l'uso del sale, ma vi ricordo che il cibo acido non deve restare a contatto a lungo con le pentole in metallo.

Box alimento
Il macis è l'involucro che ricopre la noce moscata, ne ricorda il sapore ma è molto più delicato.

Box salute
La curcuma e lo zenzero hannno entrambi potere antinfiammatorio, la curcuma viene assorbita correttamente se consumata con piccole dosi di pepe. 


Di temperature

Chi non ha mai subito un intervento chirurgico sa dirmi la temperatura delle sale operatorie?

In effetti, nonostante abbia alle spalle tanti anni di loboto-serie TV del genere medical drama, non mi ero mai trovata a farmi questa domanda: ti tengono al caldo avvolto in una coccola per ricreare una situazione di comfort oppure sei un quarto di manzo sul tavolo da lavoro di una cella frigo?

La seconda. -_-

Non è che ti diano nemmeno molto tempo perché tu ne possa disquisire, a onor del vero, in cinque minuti sei bello che andato a sognare, ma ci sono un po' rimasta male, a non saperlo, a farmi trovare impreparata. Ma tutto è andato bene e non mi sono accorta di nulla :)

Un'altra delusione è stata dopo il risveglio. Dopo il digiuno protratto ancora per un giorno, non è come avevi immaginato prima, dove avevi pianificato di farti portare una pizza salame piccante e peperoni direttamente in camera.
Dopo devi stare tranquillo, mangiare liquido (dove per liquido si intende brodo e non passato) e riprendere gradualmente i ritmi.

Non lo dite al chirurgo che mi sono mangiata la pasta al forno, vero?

Per dissimulare posto invece una ricetta così semplice che è capace di stupire per la sua bontà, ma soprattutto è un vero tranello, non fosse per il colore, non se ne riconoscono le carote.

Per 4


Carote 5 mondate
Nigella 1 cucchiaino
Aglio 2 spicchi in camicia
Olio EVO
Sale marino integrale



Oliare la teglia e le carote, polverizzare di nigella e sale fino, mettere in forno caldo con l'aglio a 180 gradi, per 20 min. Portare a bollore 400 ml di acqua dolce e frullare, a piacere con una puntina microscopica di polpa d'aglio. Servire.





Al contrario di tante verdure (tutte?) la carota è bene mangiarla cotta, questo permette di meglio assimilare il beta-carotene, un importante antiossidante.