Incorreggibile pasticciona

Mh.
Indisciplinata. 
Non riesco a seguire nemmeno le ricette che metto insieme io*. 
*(Non posso certo dire "le mie" perché da qualcuno sicuramente ho preso spunto). 
Domani parto e lascio il commensale a mangiar da solo, già lo immagino con dosi di foglie verdi degne di un erbivoro, ci va bene che gli amici ci hanno portato il tonno buono almeno si nutre di quello.
Per dargli un po' di sostanza, almeno per i primi giorni di assenza ho voluto rifare la torta al cioccolato. 
Ma perché rifare la stessa, che era venuta tanto bene, invece di sovvertire il sistema e crearne una variante? Eccallà.
Volevo ridurre le dosi perché la versione alla zucca è abbastanza grande da sfamare una famiglia. Una numerosa intendo. E volevo eliminare una parte delle uova. Ecco, diciamo che il risultato non è quello che mi aspettavo, ma vale la pena parlarne perché potrebbe essere usata come base per una torta da farcire/ricoprire. O per dei biscotti, morbidi, che ho pure fatto.

In sostanza ho ridotto di circa 1/4 tutti gli ingredienti (Farina 140 gr; Cioccolato fondente 150 gr; Burro/margarina 40 gr; Zucchero 90 gr; Uova 2; Latte 25 ml; Lievito per dolci, mezza bustina scarsa), ho usato due albumi e un tuorlo. Per recuperare l'umidità persa con l'uovo ho usato una barbabietola rossa grattugiata (già bollita, di quelle sottovuoto). Per chi non la ama si sappia che sapore e colore sono schiacciati dalla potenza del cioccolato, ma aiuta con la naturale dolcezza.
Aspetto +: intenso sapore di cioccolato, leggera.
Aspetto -: la rapa non ha compensato, è asciutta.
Ho dribblato la gaffe (è un vizio ormai) tagliandola a metà e farcendola di marmellata alla fragola. Secondo me se avessi inserito della frutta sarebbe stata perfetta.
O servita con un po' di crema.
Magari la marmellata di arance amare e la crema alla panna. 
Ad ogni modo resta sempre un dolce da the più che un dessert da fine pasto.
Choco Pac-man...





























E non mi è sembrato necessario puntualizzare che il cioccolato deve essere fon-den-te. 

E' incredibile quanto piacere io tragga dal pensare come strutturare una cena gradevole con quello che ho a disposizione in dispensa. Credo la cosa sia legata al piacere dell'atto creativo in sé: l'analisi dei mezzi in mio possesso e la visione di quale possa essere il risultato, la scelta degli aggiustamenti in corso d'opera, le correzioni, il misurare sé stessi. Misurarsi con misura.
Quasi in un delirio di onnipotenza ci diamo l'obiettivo di creare altra vita dalla vita, la cucina è una delle più elementari situazioni in cui 'il tutto è più della somma delle sue parti'. Non è un pluralis maiestatis, parlo di chi è in grado di parlare di cibi e cotture e sapori per ore senza che il proprio interesse ed entusiasmo flettano, di chi si sveglia con l'eccitazione all'idea di poter finalmente andare al mercato, ché è sabato e si può cucinare per gli amici. Parlo di chi è veramente dotato e capace e meritevole, ma anche di chi è come me.

Il frigo offriva:

2 uova
3 porri
margarina
ovviamente farina ce n'è sempre
un fondo di latte
due fette di pancetta
il basilico in terrazzo
parmigiano

Pancetta-formaggio-uovo=quiche! Cerchiamo una spinta.
Giallozafferano. Perfetto.
Leggo le prime righe..."Per prima cosa preparate la pasta brisè ( per vedere la preparazione clicca qui)". Clicco. Penso che le quantità siano eccessive per me, le dimezzo, fingo che burro e margarina siano la stessa cosa, procedo e poi non torno più alla ricetta della quiche.
Saltato dei passaggi, saltato degli ingredienti, saltato il pranzo, ma vedi mo' che bel risultato.
torta salata a base di pasta brisè farcita di verdure, uova e formaggi
Versione base e variante con porro.
La mistura è la stessa, a cui ho aggiunto due cucchiai di porro e due foglie di basilico per la variante.
Nel mixer sminuzzo la pancetta che faccio rosolare velocemente con un paio di fette di cipolla. Rimetto la pancetta nel vaso del mixer (ho lasciato le lame) e aggiungo due uova, un bicchiere di Parmigiano grattugiato, abbondante pepe macinato a fresco, NO sale, due cucchiai di latte.


Rovescio nella base e inforno a 160° per circa 15 minuti. Ah, sono stampi piccoli! Le dosi/tempi indicati sono per tre formine (di silicone), diametro circa 12.

Ho cotto la pasta sia con i ceci secchi dentro (e ripassata in forno qualche minuto) sia con la pasta libera. In entrambi i casi bucherellato il fondo. Sono sicura che le piccole dimensioni facciano una differenza fondamentale, ma quella cotta senza ceci era cotta meglio ed era più friabile.




Nessun commento:

Posta un commento